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L’Intelligenza Artificiale funziona veramente solo se adottata in scala

Alice Orecchio

Non è più un segreto: l’Intelligenza Artificiale ha un campo di applicazione pressoché infinito, dalla diagnostica in ambito sanitario alla capacità di anticipare e soddisfare le esigenze dei clienti nel mondo retail. A questo proposito ad esempio molte aziende stanno già lavorando su modelli di AI per personalizzare automaticamente prodotti e servizi secondo le preferenze dei consumatori finali, in modo da poterli accontentare anche prima che li chiedano. Sebbene l’eccitazione generale per il potenziale dell’AI stia crescendo, la maggior parte delle aziende ancora fatica a sfruttare i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale in maniera olistica, in modo cioè che il beneficio globale sia maggiore della somma delle parti.

Per raggiungere questo obiettivo, infatti, l’AI deve essere implementata su larga scala.

Oggigiorno infatti nella maggior parte dei casi l’AI viene applicata solo attraverso processi isolati, che difficilmente sono in grado di produrre rivoluzioni nei risultati complessivi. Così facendo, il suo valore non viene realmente amplificato.

Ci sono generalmente cinque ostacoli che impediscono il raggiungimento del miglior risultato possibile:

  1. Prova di valore: iniziative isolate di singole funzioni aziendali con conseguente incapacità di identificare il valore finale derivante dall’implementazione dell’AI;
  2. Governance dei dati: mancanza di visibilità sul tipo e sull’origine dei dati e scarsi investimenti nella qualità e nella standardizzazione dei dati;
  3. Piattaforma digitale: agilità limitata degli utilizzatori di business e forte dipendenza dai fornitori IT, ancorati a sistemi legacy;
  4. Persone: modello operativo non chiaro che porta a competenze frammentate all’interno dell’organizzazione e all’incapacità di attrarre e trattenere i talenti;
  5. Gestione del cambiamento: incapacità di comprendere e comunicare ai dipendenti l’impatto dell’implementazione dell’AI sui processi e sulle modalità di lavoro.

Sfruttare l’AI con un approccio olistico fa la differenza

Sfruttare il valore dell’AI richiede un approccio olistico, che si traduce in una combinazione ottimale di orientamento ai risultati, tecnologia e competenze umane. L’AI non può e non deve essere inserita in un processo esistente semplicemente per automatizzare o raccogliere informazioni: le aziende devono pensare alla sua implementazione in maniera organica e integrata, al di là un elenco di applicazioni specifiche a livello di singola funzione aziendale. Infatti quest’ultimo approccio, sebbene possa portare comunque dei vantaggi, non è in grado di amplificarli in modo da generare benefici per l’intera organizzazione.

Per raggiungere questo obiettivo, le aziende devono concentrarsi su tre imperativi:

  • Risultati: Come per la maggior parte delle cose nella vita, le aziende devono iniziare dal “perché”. Prima di tutto, ogni impresa dovrebbe essere in grado di capire perché sta adottando l’Intelligenza Artificiale e i risultati che spera di ottenere. La risposta a questo “perché” abbraccia l’intero spettro aziendale, dai clienti ai prodotti, dai rischi all’intera azienda. Ad esempio, a livello di clienti, le aziende devono cristallizzare gli obiettivi chiave dell’implementazione dell’AI. Questi obiettivi potrebbero includere lo sfruttamento dell’AI per migliorare la personalizzazione, creare opportunità di cross-selling e up- selling, migliorare la retention e ridurre il churn, migliorare la customer experience, la sentiment analysis, ecc. Un altro esempio potrebbe essere il modo in cui l’azienda intende sfruttare l’AI nell’area del rischio. In questo caso, l’AI potrebbe essere sfruttata per la valutazione del rischio di credito, il rilevamento di frodi/anomalie, la gestione del rischio di progetto, la gestione dei sinistri, ecc. È chiaro che l’Intelligenza Artificiale può apportare una miriade di benefici; tuttavia, le aziende devono identificare preventivamente gli obiettivi principali della sua implementazione e conseguentemente definire chiaramente i risultati.
  • Tecnologia: Inevitabilmente, la tecnologia è al centro dell’implementazione dell’AI su larga scala. Per sfruttare appieno il suo potenziale, le aziende devono creare una solida infrastruttura tecnologica, che in ultima analisi si trasformi in un ecosistema digitale end-to-end. Questo ecosistema dovrebbe idealmente comprendere il set ottimale di fornitori o partner di AI, i migliori strumenti disponibili per analisi dei dati, una solida piattaforma e architettura di dati. Queste ultime devono consentire la confluenza dei dati dinamici, del modello e della tecnologia utilizzati, considerando al contempo la cybersecurity e la governance dei dati abilitate dall’AI. Inoltre, l’infrastruttura tecnologica deve consentire l’accesso a un’ampia gamma di dati, nel rispetto delle best practice aziendali.
  • Gli esseri umani: Sebbene negli ultimi tempi il digitale e la tecnologia abbiano legittimamente attirato l’attenzione di tutti, il futuro sarà con tutta probabilità “bionico”. Ciò significa che le organizzazioni che sperano di adottare l’AI su larga scala non possono permettersi di ignorare l’aspetto umano dell’implementazione tecnologica. Per sfruttare al meglio i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale, le aziende devono concentrarsi sul talento e sulla creazione di capacità umane. Le interazioni uomo-macchina sono relativamente nuove e quindi ancora in evoluzione, quindi le imprese non possono permettersi di ancorarsi a un solo determinato requisito di competenze. Pertanto, le aziende devono essere consapevoli di questo panorama mutevole e plasmare in quest’ottica le competenze dei propri talenti. Inoltre, affinché l’intero ecosistema funzioni in modo ottimale, ogni impresa deve stabilire una chiara governance dell’AI e dei dati, un modello operativo, e modi di lavorare confacenti a questo nuovo assetto organizzativo.

Le soluzioni di Intelligenza Artificiale saranno inevitabilmente integrate nelle organizzazioni del futuro e diventeranno il nostro cibo quotidiano. Tuttavia, le aziende che non saranno in grado di adottare l’AI in scala si ritroveranno in mano un semplice panino, quando potrebbero avere piuttosto una tavola imbandita con piatti ricchi e gustosi.
Fonte: cio.economictimes.indiatimes.com